Se fino a qualche annetto fa la Giardia era praticamente sconosciuta e pochi proprietari di cani ne avevano sentito parlare adesso, dato che questo protozoo si trova pressoché ovunque, è uno dei problemi più comuni a cui si può andare incontro quando abbiamo un cane.
È ormai tutto un parlare di “Giardia” e questo fa sì che quasi chiunque, spesso senza nessunissima conoscenza scientifica né voglia di documentarsi, vada a dire/scrivere le cose più assurde quindi… cerchiamo di fare un po’ di ordine
Che cos’è la Giardia?
La Giardia è un protozoo flagellato che vive nell’acqua.
I protozoi sono organismi spesso unicellulari simili ai batteri, che si muovono tramite flagelli, ciglia o pseudopodi.
Se ne conoscono oltre 35000 specie.
Secondo la teoria dell’evoluzione i protozoi furono le prime forme evolute dal brodo primordiale e costituiscono una delle forme di organismo più antiche del pianeta.
I protozoi vivono in habitat legati all’umidità, come terreni umidi, acque dolci e salmastre, mari oppure vivono all’interno di altri organismi; attecchiscono e si diffondono rapidamente ovunque, specialmente su materiali in decomposizione; sono spesso parassiti infettivi di altri organismi vegetali e animali; conducono spesso vita in simbiosi.
Per quanto siano di solito capaci di movimenti autonomi, i loro spostamenti avvengono sostanzialmente per diffusione.
Si distinguono tre specie principali di Giardia:
- G. lamblia, o G. duodenalis, o G. intestinalis, presente nell’uomo e numerosi altri mammiferi tra cui il cane.
- G. agilis, presente negli anfibi.
- G. muris, presente nei roditori.
Le forme riproduttive della Giardia sono due:
La forma vegetativa è il Trofozoite flagellato:
un protozoo munito di 8 flagelli che, ruotando in modo elicoidale, fanno muovere il parassita; piriforme, presenta ventralmente al corpo un disco adesivo che gli permette di aderire alla mucosa intestinale, comprimendola; le 4 coppie di flagelli sono poste ai bordi della ventosa. Al suo perimetro sono presenti delle protrusioni (che hanno funzione di recettori biochimici) il cui scopo è di aderire ai villi intestinali alterando il metabolismo ospite e determinando malassorbimento specialmente nei giovani soggetti interessati.
La forma quiescente è l’Oocisti
Da un’oocisti si generano due trofozoiti. In pratica è la forma di resistenza, nell’ambiente esterno, del parassita; ha forma ellittica e parete liscia e sottile; con peso specifico 1,05 si mantengono sulla superficie dell’acqua contaminandola.
Le oocisti resistono a –20°C per 10 ore, a 4°C per più di 2 mesi e 4 giorni a 37°C.
Dal 1979 la Giardia è stata inserita ufficialmente dall’OMS tra i possibili agenti di zoonosi (malattie che si trasmettono dagli animali all’uomo).
L’uomo è il principale serbatoio di infezione e i cani si infestano assai frequentemente proprio ingerendo feci umane.
Il ciclo vitale della Giardia
La Giardia si trasmette per ingestione diretta dello stadio infettante della Giardia stessa.
Il parassita vive nell’intestino, si nutre di ciò che il cane mangia e viene espulso nell’ambiente con le feci, in forma cistica (dalla forma sferica), resistente, che gli permette di sopravvivere alle avversità dell’ambiente per parecchio tempo.
Una volta ingerita, la ciste resiste agli acidi gastrici e quando arriva nell’intestino tenue, diventa trofozoite, assumendo così la caratteristica struttura che consente al parassita di replicarsi.
A questo punto il parassita si aggancia alla mucosa dell’intestino e comincia a replicarsi, scatenando la malattia.
Dopo un periodo di incubazione che va da 5-6 giorni a 2-3 settimane, le cisti cominciano a fuoriuscire: quando la cellula ospite ne è piena si rompe ed i protozoi (sino a un milione per grammo di feci) si riversano nelle feci per raggiungere l’esterno potendo così andare ad infettare altri ospiti.
Da questo momento il processo riparte.
Le feci dei cani giovani sono particolarmente infettive, dal momento che di solito contengono grandi quantità di cisti del parassita.
La giardiasi: quali sono le cause e come si trasmette?
La giardiasi è una delle malattie parassitarie più comuni che possono essere prese dal cane.
Come già detto si tratta di una zoonosi e si trasmette per via oro-fecale.
L’infezione, che avviene già con una ridotta dose di cisti ingerite, causa problemi enterici a volte piuttosto seri specie nei cuccioli, per questo è bene non sottovalutarla né trascurarla.
Secondo l’Oms, con sole 10 cisti ingerite si ha una possibilità di infezione del 100%.
I soggetti parassitati (sintomatici o asintomatici), come detto, eliminano con le feci una enorme quantità di cisti.
I trofozoiti sono ben difesi dagli agenti esterni e quindi perdurano a lungo nell’ambiente: quando vengono ingeriti, però, i succhi gastrici rompono le pareti della cisti e il parassita viene liberato.
A questo punto va a colonizzarsi nell’intestino tenue e a volte (più raramente) anche nel crasso. Quando i protozoi aderiscono sulla superficie della mucosa intestinale, senza penetrarvi, provocano un’interferenza nei meccanismi fisiologici di assorbimento.
“Fortunatamente” all’infezione non sempre corrisponde una sintomatologia clinica.
Il manifestarsi dei sintomi dipende infatti da diversi fattori tra cui età, situazione immunitaria e stato di nutrizione del soggetto.
Attualmente questa malattia sembra espandersi e negli ultimi anni numerose indagini hanno rilevato una prevalenza di Giardia nel cane dell’ordine del 10-30% con un numero di pazienti asintomatici che varia dal 36% all’86%.
L’assunzione di alimenti o acqua contaminata, il lambimento del suolo in cui siano presenti uova del parassita o la stessa manipolazione di cani asintomatici possono contribuire al diffondersi della malattia.
La trasmissione avviene comunque con le feci: le cisti di Giardia si trovano all’interno, e se non sopravvivono troppo a lungo sulla terra possono invece sopravvivere tantissimo nell’acqua, per cui l’acqua non potabile (fossi, fiumi, laghi) spesso è piena di Giardia, specie se ci defecano degli animali selvatici.
Il cane prende la Giardia, solitamente, bevendo acqua contaminata di questo tipo.
Nel caso in cui il cane affetto da giardiasi guarisca per merito delle cure veterinarie, non è detto che la malattia non possa tornare, motivo per cui bisogna SEMPRE fare attenzione, quando anche il cane sia sano, a dove va e a che cosa beve; portiamo sempre con noi, per lui, dell’acqua fresca ed una ciotola per evitare che per la sete possa bere nelle pozzanghere acqua infetta.
E fate attenzione a NON lasciare ciotole dell’acqua, in giardino, in assenza del vostro cane.
I cani possono infettarsi anche camminando sopra le feci o per contatto diretto con i cani malati, per esempio, leccando i cani infetti.
Nonostante ciò però non è il caso di allarmarsi perché nella maggior parte dei casi la giardiasi è asintomatica e assolutamente tollerata dall’organismo.
Bisogna conoscere la malattia e soprattutto conoscere il metodo di trasmissione, per evitare che il cane possa infettarsi.
Quali sono i sintomi di giardiasi nel cane?
I sintomi appaiono da 1 a 75 giorni dopo l’ingestione delle cisti.
Il sintomo principale è la diarrea intermittente, spesso violenta, a volte ricca di sangue con feci giallastre, maleodoranti e di scarsa consistenza,
steatorrea (presenza di notevoli quantità di grasso nelle feci), accompagnata da dolori addominali, flatulenza, malassorbimento intestinale e più raramente febbre, vomito, anemia. Quasi sempre è caratterizzata da un andamento ciclico: la diarrea compare, dura qualche giorno, poi si attenua, per ripresentarsi poco dopo.
Tutti questi sintomi rendono la diagnosi relativamente semplice. Tuttavia anche in presenza dei sintomi è necessario verificare con opportuni esami di laboratorio la presenza del protozoo.
Il parassita, che vive nell’intestino, si nutre di ciò che il cane mangia, causando infiammazione della parete intestinale e limitando l’assorbimento delle sostanze nutritive.
Sebbene il cane possa avere una forma di giardiasi asintomatica, principalmente se ha preso pochi parassiti, quando i protozoi si moltiplicano l’assorbimento diventa molto basso e si presenta il sintomo principale della giardiasi (diarrea).
Il meccanismo con il quale il protozoo causa la diarrea è multifattoriale:
– danneggia le cellule epiteliali con abbassamento dei villi intestinali
– inibisce l’assorbimento di nutrienti, che restano nell’intestino provocando fermentazioni
– favorisce la moltiplicazione batterica nel tratto intestinale
– inibisce l’azione degli enzimi digestivi prodotti dalla mucosa dell’intestino.
Le cisti di Giardia lamblia possono essere identificate all’esame microscopico diretto delle feci solitamente mediante tecnica di flottazione con solfato di zinco.
Poiché l’escrezione del parassita avviene in modo intermittente, in caso di dubbio è bene ripetere l’esame delle feci in giorni diversi. L’assenza delle cisti al primo esame potrebbe trarre in inganno e non significa necessariamente che non si tratti di giardiasi.
Nelle forme croniche il parassita ha dei periodi di replicazione alternati con periodi di stasi.
Nelle feci sono presenti soprattutto le forme cistiche; le forme trofozoitiche possono essere rilevate solo su materiale molto contaminato e fresco.
La giardiasi è una delle malattie intestinali più debilitanti per il cane. Non è difficile curarla, ma bisogna fare attenzione che il cane non si infetti nuovamente.
I sintomi della Giardia nei cani si notano soprattutto nei cuccioli o nei cani con un sistema immunitario indebolito. Nei cani robusti, l’infezione spesso si evolve senza sintomi.
Esiste un vaccino che però è poco protettivo e viene consigliato solo se il cane verrà portato in paesi in cui la Giardia è endemica, come i paesi sudamericani.
La disinfestazione ambientale
Come detto la Giardia resiste a –20°C per 10 ore, a 4°C per più di 2 mesi e 4 giorni a 37°C.
È consigliatissimo rispettare norme igieniche piuttosto rigorose qualora si abbia un cane in cui è stata diagnosticata la Giardia.
Le feci del cane devono essere raccolte subito e smaltite con i rifiuti domestici. Bisogna lavarsi accuratamente le mani dopo la rimozione delle feci.
Per evitare una reinfezione, è consigliabile disinfettare l’ambiente e lavare il cane, ogni volta che “sporca” con uno shampoo speciale (per esempio a base di clorexidina) al fine di eliminare qualsiasi traccia del parassita dal corpo del cane stesso ed impedire così che venga reingerito, innescando un circolo vizioso da cui poi sarebbe ancor più difficile uscire.
Le ciotole per mangiare e bere devono essere pulite ogni giorno con acqua bollente, così come bisogna lavare la sua biancheria ad una temperatura non inferiore ai 65 °C.
È consigliabile evitare di portare i cani in luoghi frequentati dai loro simili, specie se cuccioli (parchi, campi di addestramento ecc.).
Oltre alle feci, anche il terreno e le acque possono essere contaminate da forme attive di Giardia che possono sopravvivere nell’intestino per alcune settimane e vengono espulse a ritmo intermittente.
Un po’ più complicata, ma assolutamente indispensabile è quindi l’igienizzazione degli ambienti esterni, soprattutto se ci sono stati episodi di diarrea che non siamo riusciti a rimuovere completamente.
Per la disinfestazione ambientale si possono utilizzare, da letteratura:
a) una soluzione di ozono gassoso disciolto in acqua. Il trattamento risulta efficace per un’esposizione alla concentrazione di 0,3 mg/l per 2 minuti;
b) ammoniaca: per l’inattivazione delle oocisti è necessaria la sospensione in soluzione al 5% per 20 minuti
c) Lysoform puro, cosparso dove le feci si sono depositate a terra e lasciato asciugare.
d) sali quaternari di ammonio, candeggina 1%, formaldeide sol. 2-5%, fenolo e cresolo 5%.
La terapia
Per il trattamento rimando, come sempre, alle prescrizioni del vostro Veterinario.
C’è da dire però che sono numerosissimi i soggetti affetti e asintomatici: se tempo addietro la tendenza era di curare tutti i soggetti, anche gli asintomatici, ad oggi i Veterinari tendono a trattare solo i casi che presentino la sintomatologia.
La prognosi
Con un trattamento adeguato, la prognosi di Giardia è buona.
Tuttavia, una buona igiene è necessaria per prevenire recidive.
Come si può prevenire
Ripetiamo che il parassita si trova soprattutto nella porzione superficiale delle acque.
La trasmissione avviene comunque con le feci: le cisti di Giardia si trovano all’interno, e se non sopravvivono troppo a lungo sulla terra possono invece sopravvivere tantissimo nell’acqua, per cui l’acqua non potabile (fossi, fiumi, laghi) spesso è piena di Giardia, specie se ci defecano degli animali selvatici.
Il cane prende la Giardia, solitamente, bevendo acqua contaminata di questo tipo.
Nel caso in cui il cane affetto da giardiasi guarisca per merito delle cure veterinarie, non è detto che la malattia non possa tornare, motivo per cui bisogna SEMPRE fare attenzione, quando il cane è sano, a dove va e a che cosa beve; portiamo sempre acqua con noi, per lui, per evitare che per la sete possa bere nelle pozzanghere, dell’acqua fresca ed una ciotola.
E fate attenzione a NON lasciare ciotole dell’acqua, in giardino, in assenza del vostri cane.
L’assunzione di alimenti o acqua contaminata, il lambimento del suolo ove presenti uova del parassita o la stessa manipolazione di cani asintomatici possono contribuire al diffondersi della malattia.
I cani possono infettarsi camminando sopra le feci o per contatto diretto con i cani malati, per esempio, leccando i cani infetti.
Ed ora, con le dovute attenzioni, buone passeggiate a voi e ai vostri cani!