Pet therapy con cani:
tutto quello che devi sapere. Intervista ad un esperto

Benefici della pet therapy: il ruolo fondamentale del cane.

Scopri come un ‘cane per pet therapy’ può fare la differenza nella vita di una persona. Leggi il nostro articolo completo qui!

Oggi parliamo dei benefici della pet therapy: il ruolo fondamentale del cane. In questo ci aiuta Elena Baffi, Dott.ssa in Psicologia Clinica – Psicomotricista, operatrice di Interventi Assistiti con gli Animali.

Alcuni nostri cani, tra cui Gea e Chanel sono cani addestrati per pet therapy. Trovo doveroso rendere omaggio a Cani che svolgono un servizio tanto utile.

Che cos’è la pet therapy?

Si iniziò a parlare di pet therapy (letteralmente: terapia dell’animale da affezione) o, oggi, Interventi Assistiti con gli Animali (IAA), intorno agli anni ‘50. Il termine venne coniato da uno psichiatra infantile americano: il dott. Boris Levinson.

La pet therapy è una co-terapia, una terapia assistita con animali, di supporto ad altre terapie mediche tradizionali che sfrutta gli effetti positivi apportati ad una persona dalla vicinanza di un animale e che prevede l’uso di animali da compagnia per la cura di specifiche malattie e di problemi del comportamento aumentandone l’efficacia.

Il cane terapeutico per pet therapy è quindi impiegato in molti contesti: dagli ospedali in cui può migliorare la convalescenza dei malati, agli istituti per anziani o disabili la cui giornata vene arricchita di utili piacevoli stimoli, nelle scuole per aiutare i bambini più timidi (o, a volte, anche aggressivi) e per accrescere il loro spirito di osservazione, per supportare la cura di persone con problemi relazionali o psichici.

Ovviamente un cane addestrato per pet therapy e che sia operativo deve essere in buona salute, deve essere vaccinato e sverminato regolarmente e deve seguire una regolare profilassi antiparassitaria.

È bene sottolineare che di fianco ai benefici della pet therapy con cani per le persone c’è, da parte del cane, un grande orgoglio per il lavoro svolto ma anche una grande dose di stress, pertanto all’animale deve essere garantito il giusto riposo dopo una seduta così come devono essere garantite le giuste attività pre e post intervento che assicurino il suo benessere psico-fisico.

Cosa significa “cane per pet therapy”?

“Pet therapy è il nome che veniva utilizzato per indicare quelli che sono ad oggi gli IAA ovvero gli Interventi Assistiti con gli Animali.

Un cane per pet therapy è un cane che è stato adeguatamente formato e che ha conseguito una specifica certificazione da parte di un Medico Veterinario Comportamentalista esperto in Interventi Assistiti; è il Veterinario stesso che decide quale tipo di intervento potrà effettuare il cane in base alle certificazioni assegnategli.

Le tipologie di intervento che possono effettuare i cani in IAA sono 3: A, E o T.

AAA: Attività assistita dall’animale, di solito ludica
EAA: progetto educativo assistito dall’animale
TAA: interventi terapeutici

Gea è un cane che ha la certificazione del Medico Veterinario Comportamentalista esperto in IAA (in Toscana il Veterinario deve essere anche comportamentalista) ed è un cane che lavora in interventi assistiti in più contesti: lavora sia nel terapeutico individuale che nei gruppi.
Oltre ad avere la certificazione per intervento assistito sta fornendo un supporto emotivo a una persona neurodivergente (fermo restando che attualmente in cani impegnati in IAA non hanno il riconoscimento giuridico del cane da guida per ciechi, in ogni caso sono cani che ottengono comunque dei risultati importanti soprattutto nell’ambito psichiatrico).”

Nel video Gea Youky’s Gift a lavoro

Cosa fanno i cani da pet therapy?

“L’uso di cani in pet therapy si apre a molte opportunità.
L’addestramento cani per pet therapy presuppone che questi si trovino ad entrare in contatto con persone molto diverse tra loro, con problematiche altrettanto diverse: c’è chi fatica a muoversi, chi, al contrario è soggetto a forte agitazione o nervosismo, chi ha difficoltà a parlare…

Possono lavorare con bambini, adulti, anziani ed anche in questo caso si presuppone un addestramento specifico per ogni tipologia di persona e di ambiente in cui il cane dovrà lavorare.
Ogni cane ha le sue peculiarità ed in base a quelle viene definito il lavoro che svolgeranno e la persona assisteranno.

I cani più adatti a persone che sono ADHA, nel tipo combinato e nel tipo iperattivo sono cani che, un certo distacco iniziale pur essendo ben socializzati, hanno mantenuto un certo distacco iniziale negli approcci (ne parliamo nell’articolo – allevamento pastori svizzeri-): se una persona è troppo “invadente” loro non si avvicinano, costringendo l’umano ad autoregolarsi per poter interagire con il cane.

Come in ogni attività, anche nella pet therapy il benessere del cane, con le sue emozioni ed esigenze, viene prima di ogni altra cosa, pertanto al cane addestrato per pet therapy viene lasciata libertà, nel setting, di scegliere come interagire.”
Il lavoro è stressante, come dicevamo, pertanto viene raccomandato che i cani non facciano più di 45 min al giorno di terapia, per un massimo di tre sedute settimanali. Questo è il motivo per il quale gli operatori di pet therapy hanno, il più delle volte, più cani: per poterli alternare garantendo che ogni cane lavori con la tipologia di persona giusta per lui, ma anche perché ad ogni cane sia assicurato il giusto periodo di riposo.

Nella foto Gea Youky’s Gift a lavoro

Quali caratteristiche deve avere un cane da pet therapy?

La prima, fondamentale, un carattere equilibrato, calmo, pacifico e paziente, poi una spiccata docilità per obbedire alle indicazioni del suo conduttore, buona socialità (come dicemmo di Gea in seguito ai test caratteriali effettuati intorno ai due mesi di vita, se solida, con un buon temperamento, ed estremamente sociale è un gran bene), scarsa territorialità, una buona dose di sensibilità ma anche una elevata resistenza allo stress che questo genere di lavoro, giocoforza, comporta; una soglia di stimolo elevata (un cane da pet therapy non può permettersi di partire e rincorrere un bambino che si metta a correre all’improvviso). A ciò va aggiunta un’ottima socializzazione, una corretta educazione ed un forte legame con il suo conduttore.

Non tutti i cani sono adatti a lavorare in pet therapy, ed è normale che sia così dato che ognuno, come noi, ha la propria personalità e le proprie predisposizioni.

Nella foto Gea Youky’s Gift a lavoro

Quali razze di cani sono più adatte per la pet therapy?

Più che di razze di cani per pet therapy in questi tipo di lavoro quel che conta è il soggetto.

In ogni caso, generalmente, le razze che sembrano venir considerate più adatte e più “usate” sono Labrador, Golden Retriever, Border Collie, San Bernardo, Pastore Tedesco e Svizzero Bianco, Barboncino, Bovaro del Bernese, Australian Shepherd…

Anche se, fortunatamente, sempre più allevatori lavorano sulla selezione caratteriale poi, a fare la differenza, è il soggetto con tutto il suo bagaglio di esperienze maturate nel tempo.

Detto ciò niente vieta, anzi (!!!), che un meticcio, con le doti caratteriali di cui sopra, divenga un OTTIMO cane da pet therapy.

Ci sono razze più predisposte a certe attività specifiche?

Indicativamente possiamo dire di sì: certe razze sono più predisposte a certi tipi di interventi.

Per persone che soffrono di problemi tipo depressione, attacchi di panico o ansia cani tipo Labrador o Golden Retriever, Cavalier King Charles Spaniel, Bulldog Francese, Terranova con il loro carattere stabile e affettuoso sono ideali.

Nelle strutture di degenza e nelle scuole l’ideale è rappresentato da cani molto solidi e socievoli come, di nuovo, Pastore Tedesco (leggi, anche Pastore Svizzero), Labrador e Golden Retriever, Terranova, San Bernardo.

Per il supporto a persone con problemi motori cani molto pazienti ed intelligenti tipo Pastore Tedesco o Pastore Svizzero, Labrador e Golden Retriever lavorano molto bene.

Per l’assistenza ad invalidi o malati gravi sono ottimo Pastore Tedesco (o Pastore Svizzero) Labrador, Golden Retriever, Bovaro del Bernese perché capaci di essere “presenti” senza essere invadenti.

Nella foto Gea Youky’s Gift a lavoro

Come posso addestrare il mio cane per la pet therapy?

L’addestramento di un cane da pet therapy inizia fin da cucciolo.
Va detto che non esistono centri specializzati per la preparazione di un cane da pet therapy (diverso è il discorso di, ad esempio, i cani guida per ciechi), ma il cane segue un percorso personalizzato finalizzato all’attività che andrà a svolgere insieme al suo conduttore.

“Il cane che fa un lavoro come quello dell’Intervento Assistito è un cane che segue un percorso di educazione e addestramento per essere preparato a gestire tutti i possibili imprevisti che possono accadere nel setting (perché per quanto si cerchino di strutturare gli interventi l’imprevisto è sempre dietro l’angolo).
Deve anche essere preparato all’utenza che andrà ad affrontare, oltre a questo poi, man mano che il cane cresce, (è una caratteristica mia, non so se condivisa da tutti i colleghi) di ogni cane valuto quali siano le sue attitudini (questa è una cosa che viene valutata in fase di certificazione col Medico Veterinario Comportamentalista esperto in IS, abilitato alla certificazione per gli IA) e quali siano i tipi di intervento più adatti a lui: ad esempio Gea ha la certificazione per lavorare in ambiente chiuso e in ambiente aperto, ma con una predilezione per il contesto di campo aperto; il mio springer ha la certificazione per lavorare in contesto di campo aperto – è un cane da caccia quindi sta meglio all’aperto, è più responsivo- , Bernardo e Fosca, i miei due San Bernardo, in ambiente chiuso rendevano meglio.

Sono quindi cani che seguono un percorso in base a quello che poi anche tu ti prefissi di poter fare. Ad esempio i miei non li ho mai portati in una RSA, non sono abituati con gli anziani, lavorano in altri contesti.
Gli odori, ad esempio. L’odore di una persona adulta è diverso dall’odore di un bambino o di un anziano. I cani vanno abituati anche agli odori che incontreranno nel loro lavoro.
Come muoversi: con gli anziani i cani devono essere abituati a muoversi in maniera più pacata, perché l’anziano ha la pelle molto più fragile; a controllarsi, perché in un momento di euforia potrebbero dare una zampata e ferire la persona.
Se devono lavorare con i bambini devono essere in grado di gestire situazioni in cui il bambino urla, corre, schiamazza…!”

Nella foto Gea Youky’s Gift a lavoro

Quali sono i benefici della pet therapy con un cane?

Ci dice la dott.ssa Baffi: “INFINITI!!!”

I benefici sono infiniti perché si parla di benefici sul piano emotivo, sul piano cognitivo, sul piano motorio, sul piano comportamentale, sul piano sociale.”

Alcuni esempi:

  • riduzione dello stress
  • aumento della stabilità emotiva
  • riduzione dell’aggressività
  • aumento dell’autostima
  • diminuzione delle paure
  • aumento del senso di responsabilità
  • aumento della capacità di concentrazione
  • miglioramento di motricità e linguaggio
  • facilitazione alla comunicazione e all’interazione
  • abbassamento della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca
  • rilassamento della muscolatura

Dove posso trovare un cane addestrato per la pet therapy?

“Non esiste un centro di addestramento e non esistono corsi per cani da pet therapy, è l’operatore che, nella maggior parte dei casi, è una figura formata in cinofilia con delle basi tali da permettergli di prepara il suo cane o, nel caso non fosse formato in cinofilia, si appoggia nel suo percorso formativo ad un istruttore.

Per fare un intervento assistito si cercano gli operatori iscritti nel registro di Digital Pet del Ministero della Salute in cui si trovano le persone adeguatamente formate.”