I periodi sensibili del cucciolo

Periodi sensibili del cucciolo di Pastore Svizzero

un giusto approccio in queste delicate fasi dello sviluppo nella vita di un cucciolo ne faranno un cane sereno.

Cosa sono i periodi sensibili del cucciolo?

Perché si chiamano periodi “sensibili”: perché in questi brevi periodi di tempo i cani sono particolarmente sensibili all’apprendimento e a stabilire associazioni e relazioni che si mantengono nel tempo, ma senza limiti fissati in modo rigido e irreversibile, come può accadere con l’imprinting nelle prime ore di vita di alcuni uccelli o di alcune specie di erbivori.

I periodi sensibili del cucciolo sono fasi dello sviluppo durante le quali si realizza un apprendimento facilitato e memorizzato a lunga scadenza. Si tratta quindi di momenti molto importanti nello sviluppo del cane, in cui le influenze esterne causano modificazioni fondamentali per la  formazione del suo carattere che ne condizioneranno il modo di essere una volta adulto.

Per l’esattezza, più che di periodi sensibili del cucciolo, si dovrebbe parlare di periodi di sviluppo ontogenetico.

Che funzione hanno i periodi sensibili del cucciolo?

Come ogni altro essere vivente il cane possiede determinati comportamenti acquisiti filogeneticamente ed altri ontogeneticamente.

Retaggio filogenetico: caratteri ereditati geneticamente dai genitori e che rispecchiano la storia evolutiva della specie a cui l’animale appartiene; tendenze innate, disposizioni genetiche etc…

Retaggio ontogenetico: caratteri acquisiti attraverso l’interazione con l’ambiente fisico e sociale e che non verranno trasferiti al suo patrimonio ereditario; sviluppo del soggetto attraverso i processi di apprendimento e la variabilità individuale.

I periodi sensibili sono fondamentali per il cucciolo perché aiutano a plasmarne il carattere e ad apprendere a gestire le emozioni.

Permettono di costruire la base emotiva del cucciolo (oltre quello che la genetica, attraverso i genitori, già gli ha trasmesso), favoriscono l’apprendimento sociale attraverso l’interazione intraspecifica (con altri cani) ed interspecifica (con altri esseri viventi), prevengono l’insorgenza di paure, aggressività e problemi comportamentali causati dalla scarsità di esperienze.

Il profilo cognitivo-comportamentale del cane è dato dall’unione tra retaggio filogenetico e retaggio ontogenetico, pertanto per lo sviluppo del comportamento è evidentemente molto importante anche l’ontogenesi.

 

Diversi sistemi comportamentali

Ogni specie ha un sistema comportamentale che varia in funzione dei tempi di sviluppo e delle fasi di maturazione. In natura si distinguono specie con prole atta e specie con prole inetta.

Specie a prole atta: in cui i cuccioli nascono ad uno stadio di sviluppo avanzato, sono in grado di muoversi in breve tempo, hanno tutti gli impianti percettivi aperti e che nell’ontogenesi del loro comportamento hanno il fenomeno dell’imprinting.

Specie a prole inetta: i cui cuccioli nascono ad uno stadio di sviluppo poco avanzato, sono ciechi, sordi, non in grado di muoversi, i loro genitori devono prendersene interamente carico per un periodo relativamente lungo, fornendogli cibo e preservandoli dagli stress termici – caldo, freddo – se la capacità di termoregolazione è assente o insufficiente e nell’ontogenesi del loro comportamento hanno il fenomeno dell’impregnazione.

Il cane è ovviamente una specie a prole inetta. I cuccioli hanno molto più tempo per imparare, i loro tempi di maturazione sono molto lunghi ed è necessaria una buona socializzazione.

Spetta all’uomo indirizzare correttamente lo sviluppo ontogenetico del comportamento del cane che gli permetterà di avere i giusti strumenti e competenze per poter vivere serenamente nel branco misto a cui appartiene e quindi nella società umana.

Perché i periodi sensibili del cucciolo sono così importanti?

Le ricerche svolte fin dagli anni ’40 e ’50 da Scott e Fuller dimostrano che esistono, appunto, i periodi sensibili (di sviluppo) del cucciolo, in cui il piccolo attraversa diverse fasi, sia dal punto di vista fisico che comportamentale, in ognuna della quali deve essere esposto agli stimoli cui può rispondere.

Se questo non avviene potrebbe non essere più in grado di acquisire le competenze necessarie e sviluppare problemi del comportamento di diversa intensità (come anche paura o aggressività) non più risolvibili in seguito.

Per prevenire futuri disturbi comportamentali è quindi importante conoscere e rispettare le esigenze del cucciolo.

I primissimi mesi di vita del cane sono perciò
I PIÙ IMPORTANTI E DELICATI per lo sviluppo corretto del suo comportamento:

Errori in questo periodo possono essere IRREVERSIBILI

I principali periodi sensibili del cucciolo sono 4:

a cui vanno aggiunti

  • periodo permanente della paura, tra l’8° e la 10° settimana
  • periodo giovanile, che si sviluppa dalla 14-16esima settimana fino alla pubertà
  • periodo di distacco, dal 3° al 4° mese di vita
  • periodo di maturazione sessuale: dagli otto ai dodici mesi, le femmine avranno il primo calore ed i maschi, dopo aver cominciato ad alzare la zampa, cominceranno a sentire gli impulsi sessuali adolescenziali
  • periodo di maturazione sociale: fino ai due anni circa di vita; in cui il cane tenderà a sviluppare l’intelligenza sociale

I cuccioli devono rimanere con la madre ed i fratelli fino al compimento del 60° giorno di vita (come, tra l’altro, sancito dalla legge), essere stimolati e poter fare CORRETTAMENTE il maggior numero di esperienze possibili: conoscere altri conspecifici e non, stare a contatto con persone di tutte le età, frequentare ambienti diversi…

Chi vive accanto ai cuccioli durante la loro crescita ha quindi un ruolo fondamentale, dovendo garantire loro la possibilità di relazionarsi nel modo più adeguato con l’ambiente che li circonda e con chi ne fa parte.

Se tutto ciò sarà fatto a dovere e con coscienza, ci potremo garantire cuccioli sereni, equilibrati, felici, privi di fobie, ansie e sociopatie.

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