Parliamo della sordità. I cani possono essere sordi per diversi motivi.
A volte un cane sordo dalla nascita, altre perde l’udito in tarda età.
Non tutti i tipi di sordità sono ereditari: possono anche dipendere da infezioni, traumi, malformazioni o altre cause.
Tra le sordità congenite (ce ne sono di diversi tipi), la più popolare è forse quella legata al mantello bianco o prevalentemente bianco.
Il legame tra sordità e colore del mantello è noto da tempo, tant’è che intorno a questa correlazione sono nate leggende e si sono diffuse molte inesattezze. Il colore bianco è spesso visto con sospetto ed in molte razze è stato messo al bando perché considerato necessariamente legato alla sordità.
Ma i cani bianchi non sono tutti sordi, tant’è che nelle razze in cui il bianco è il solo colore ammesso, le percentuali di cani sordi sul totale sono addirittura inferiori a quelle riportate dalle razze che ammettono più colori.
Questo articolo ha lo scopo di chiarire un po’ le idee su questo argomento
Il pastore svizzero, NON soffre di SORDITÀ legata al manto bianco
semplicemente perché NON È BIANCO!
In realtà, geneticamente, è FULVO. Molto molto chiaro, ma fulvo. Tanto chiaro da apparire bianco ai nostri occhi. In pratica le macchie di colore (feomelanina) contenute nel suo pelo sono pochissime, ma ci sono.
Geneticamente parlando il pelo del pastore svizzero è dello stesso colore di quello del golden retriever, del setter irlandese o del labrador giallo, ma con colore “meno carico”.
Melanina
Malgrado le innumerevoli colorazioni diverse che possiamo trovare nel mantello dei cani, il colore di pelo e mucose dipende da un unico pigmento: la melanina.
La melanina può essere di due tipi:
eumelanina: responsabile del pigmento nero (in forma ridotta o diluita si esprime in diverse forme di grigio e di marrone)
feomelanina: responsabile del pigmento rosso, in tutte le sue tonalità dal crema pallido al rosso ruggine intenso.
Tutte le variazioni cromatiche che troviamo nel cane dipendono da mutazioni che modificano la concentrazione e la distribuzione dei granuli di melanina, inibendo, diluendo, riducendo o espandendo l’uno o l’altro tipo.
Questi due tipi di pigmento possono colorare il pelo del cane. La loro intensità e distribuzione nel corpo, più eventuali zone bianche da assenza totale di colore. Si hanno così le infinità di manti che vediamo nelle varie razze di cani.
Il bianco reale e non da effetto visivo si ha dove i melanociti non producono alcun pigmento. Di nessuno dei due tipi appena visto, dando quindi macchie più o meno estese di pelo (e pelle sottostante) COMPLETAMENTE depigmentate.
Serie genetiche
In questo contesto gli elementi genetici interessanti per noi, tra gli innumerevoli che controllano il colore del manto del cane, sono 3.
Serie E (Eumelaninic mask):
di cui ci interessa l’allele “e” “fulvo recessivo” che comporta la totale inibizione dell’eumelanina dal pelo, comprese ciglia e vibrisse. Resta invece il pigmento eumelaninico delle mucose. È il caso, appunto, di pastore svizzero bianco, ma anche maremmano abruzzese, samoiedo, volpino, bolognese ecc…
Fattore I:
Gene che influenza solo la feomelanina e determina la quantità di fulvo nelle parti fulve del pelo,. È quantitativo, (ovvero in un soggetto il fulvo può essere più o meno acceso).
serie S (spotting):
l’allele responsabile è il piebald, Sp, che è recessivo, e che in omozigosi, regolato da modificatori ancora non sequenziati del tutto, determina il mantello a “toppe”. Il numero e l’ampiezza delle macchie può variare parecchio ed è regolato da modificatori e fattori non genetici. Due cani con lo stesso patrimonio genetico possono presentare pezzature diverse, con macchie disposte in zone diverse.
in pratica
In pratica, se l’allele “e” si presenta in omozigosi VIENE INIBITA LA PRODUZIONE DI EUMELANINA, che viene sostituita da feomelanina, ovunque nel corpo. Comprese le vibrisse, ma SOLO NEL PELO. Tutto il resto, pelle, mucose, iride, polpastrelli, unghie e naso rimane invariato dal gene e può poi essere variato da altre serie genetiche. Ma comunque non è influenzato dalla presenza di e in omozigosi, che invece è quello che rende “bianco” il pastore svizzero.
Ci sono poi le serie genetiche che influenzano i due colori cambiandone tonalità e intensità. Alcune influenzano sia l’eumelanina che la feomelanina, alcune solo una o l’altra.
Il gene I influenza solo la feomelanina e determina la quantità di fulvo nelle parti fulve del pelo.
Sappiamo che nel cane ancestrale il pigmento è presente su tutta la superficie del corpo. Ovunque sono presenti feomelanina ed eumelanina. Uno degli effetti collaterali della domesticazione, non solo nel cane, è la comparsa di pezzature bianche su diverse parti del corpo, che nella specie selvatica non sono presenti.
Queste pezzature sono dovute al fatto che un soggetto più mansueto ha un setting endocrino, diciamo, più rallentato. Il sistema nervoso è strettamente connesso all’epidermide e ai melanoblasti, che sono i precursori dei melanociti.
Il colore
A un certo stadio dello sviluppo del feto i melanoblasti migrano dalla cresta neurale; vanno a posizionarsi dove dovranno produrre colore, diventando melanociti. In altre parole, la domesticazione crea un ritardo della migrazione come effetto collaterale dello scegliere animali sempre più mansueti e accoppiarli fra loro. Se i melanoblasti non raggiungono la destinazione in tempo, muoiono, lasciando zone bianche per mancanza totale di produzione di pigmento.
Ovviamente, le prime a rimanere depigmentate sono le più lontane dalla colonna vertebrale. Quindi estremità della coda e delle zampe, sottopancia e punta del muso. Più il ritardo è grande, più le zone senza melanociti si espandono fino ad arrivare a tutto il corpo, o quasi; le ultime zone a rimanere senza pigmento sono orecchie, contorno occhi, e contorno coda.
I cani REALMENTE bianchi
I cani che sono bianchi del tutto o quasi, per questo fenomeno, sono realmente bianchi e possono soffrire di sordità congenita legata al manto bianco.
Sebbene non si sia ancora capito perché ciò avvenga, in pratica, però, si è visto che l’assenza di pigmento nei vasi sanguigni che irrorano la coclea, crea un malfunzionamento degli stessi. Il flusso sanguigno non è sufficiente e le cellule nervose della coclea muoiono, impedendo all’orecchio di funzionare.
I cuccioli nascono con i meati uditivi chiusi, che si apriranno verso i 20 giorni. I cani con sordità legata al manto bianco non nascono sordi, ma lo diventano presto in conseguenza della morte della coclea.
Per questo motivo in alcune razze il tasso di sordità è elevato. In queste razze si cerca di avere soggetti con le orecchie pigmentate, anche solo per una macchiolina che, se presente, fa sì che l’orecchio “funzioni”.
Di questo tipo di colorazione è responsabile la serie genetica S.
Il gene “e” forza la produzione di feomelanina ovunque NEL PELO, ma non nelle altre parti del corpo. Inoltre il gene “I” agisce sulla feomelanina per cui il naso dovrebbe essere bello nero, gli occhi e le mucose scuri, in alcuni soggetti sono nere anche le unghie.
Ma anche in soggetti poco pigmentati, comunque la pelle non è totalmente assente di pigmento, quindi, i vasi sanguigni nell’orecchio non sono senza pigmento, e di conseguenza la coclea non muore.
Ricordate: nelle razze in cui il bianco è il solo colore ammesso, le percentuali di cani sordi sul totale sono addirittura inferiori a quelle riportate dalle razze che ammettono più colori.